Nella
presentazione delle mie opere permettetemi di fare un elogio agli
aspetti caratteriali del “Sig. Cemento”
fedele compagno di viaggio nella mia avventura artistica.
All'apparenza
schivo nella sua estensione, il cemento mostra la sua dolcezza nella
preparazione iniziale dove, prestandosi all'istintività dei miei gesti,
assorbe i miei stati d'animo esprimendoli con maggior vigore al termine
della sua essicazione nel cordiale connubio con il colore.
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Dipingere
è un modo per raccontarmi e per ricordare e il cemento, oltre a
rappresentare un mezzo di espressione personale,
riveste un ulteriore significato
che si cela nella sua dimensione architettonica: la caducità del
tempo. Quest'ultima è una tematica che affronto nelle rivisitazione di
opere murali del '500-'600 affrontando
un emozionante ritorno al passato che attualizzo inserendo nell'opera
oggetti di uso quotidiano, nel tentativo di coinvolgere e far interagire
due mondi cosi' lontani nel tempo, ma
molto simili per quanto riguarda il vissuto emozionale dei
protagonisti.
Nelle mie
opere il cemento si esprime in uno spessore di pochi millimetri, viene
ancorato ad una base lignea e successivamente, fissato con un
intenzionale effetto vitreo ottenuto con la resina.
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