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Ugo Giletta

ugo giletta

volto 1

...ecco il volto acquarellato di un eone, di uno spiritello, di un essere angelico benigno che ci guarda o scopre sorridente il suo alter ego dentro di noi, che posiamo su di lui il nostro sguardo ignaro.

(Enrico Perotto)

volto 2

 

teatro 1

 

teatro 2

Ugo Giletta si propone sempre più come fingitore di immagini che aprono finestre sul mondo nascosto dell'immateriale o come modellatore di fantocci filiformi e rozzi, personaggi inquietanti di un teatrino di vizi e brutalità umane.

(Enrico Perotto)

 

forma 1

forma 2

“…Visus, il volto lo sguardo, il video: da Rainer che non esistono facce brutte e facce belle, ma solamente facce vive e facce morte…

Qui: nulla di tutto ciò è estraneo, ma nulla di tutto ciò viene reiterato non senza che vi si introduca il nuovo, in chiave escatologica, dunque nell’ordine d’un addentramento, sempre più profondo, nell’indicibile.

Ancora qui: la ripresa del visus, sguardo, volto, corpo, nella piena e totale reversibilità di vita e morte; vincitore della roccia e della pietra così il curriculum dell’alchimista.

  …Giletta a sua volta diviene, sotto i nostri occhi un libro muto, puro trascorrere di immagini, passaggi di cronotopi; qui ancora facce vive facce morte, sotto il segno dell’indicibilità della memoria…”
                                                                        inedito di Riccardo Cavallo

fiammifero

gimmi totale

“…Ugo Giletta è di Revello, il paese del futurista Fillia e del giardiniere Perone, vicino a Saluzzo.

Dipinge grandi e piccoli quadri che hanno un segno prepotente, affilato: una punta di lancia, un cuneo, un triangolo che può essere la memoria di una schiena di collina, o il dorso di una acciuga. Ugo lavora a San Firmino, paese dove e nato, fatto di un’unica, grande cascina… DOVE IO INVITO TUTTI COLORO CHE VOGLIANO VENIRMI A TROVARE

 …Non so se dire a Ugo che ciò che disegna e dipinge, quel suo segno primario, è un’acciuga stilizzata. Non vorrei si offendesse, che fosse <<poco>>, ma anche una mela e una bottiglia, possono sembrare <<poco>>, ma quando guardi Cézanne o Morandi allora il poco si allarga…”

                             Tratto da “IL SALTO DELL’ACCIUGA”  di Nico Orengo – ed. Einaudi 1997  



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A Ugo con amicizia...

All'amico Ugo...

 
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