Decise di nascere a Napoli riuscendoci una domenica di giugno
del
millenovecentosessantuno. Abbandonò le armi giocattolo
e
i soldatini
di plastica per una scatola di matite colorate.
Lo emarginarono subito
iscrivendolo al I° Istituto d’Arte di Napoli.
Iniziò così la sua attività
sociale e dopo aver lasciato l’università
di architettura per studiare R.
Arnheim e J.Itten, una sera
preso dallo
sconforto poggiò i suoi pensieri sul
cuscino,
chiuse gli occhi e fece un grande sogno.
Da grande voleva fare il disoccupato ma il suo
"talento" creativo
gli portò
ben presto numerosi impegni professionali in qualità di
grafico pubblicitario e
l’affermazione in alcuni concorsi grafici e pittorici.
Qualche critico, non molto attento, lo paragona
a Picasso,
perché nei suoi disegni, nei suoi scritti, nei suoi pensieri
in genere,
si possono
cogliere vari punti di vista e svariate interpretazioni,
tanto da sorprendere anche lui.
"
Cosa ho fatto? ", la sua
domanda più frequente, di tutto,
tranne il disoccupato!
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