Sareste
voi disponibili a inspirare dermatofagoidi a legioni dalla mattina alla
sera in un monovano torrido, a starnutire ogni trenta secondi
sputacchiando pelo grigio con il respiro rauco per un attacco
d’asma?
Per dodici anni?
Accettereste
voi di tornare a casa la sera e inciampare sulla soglia a causa della
stolta abitudine che ha quell’essere di stendersi al posto dello zerbino
per guizzare subito dopo in bagno, e assistere con occhi lacrimevoli alla
vostra meritata minzione?.
Vi
piacerebbe sacramentare come faccio io quando mi accorgo che non ha
lasciato niente per cena, e che lo sgombro alla griglia che avevo
conservato nel forno (patetica
consolazione per giornate sempre più faticose e deprimenti) è guercio e
scarnificato?.
Transeat,
queste forche caudine sono le croci della convivenza domestica.
Ma
Robespierre, oltre che vile e ladro, è astuto e perfido.
Mi nasconde i calzini sporchi.
Strappa le pagine dei giornali, sfila i nodi del tappeto su cui ha appena
vomitato, importuna la vicina con
visite fulminee che finiranno per causarle un infarto, povera vecchietta.
E’
così da moltissimo tempo, anche lui peggiora con l’avanzare degli anni,
diventa tanto malvagio quanto era affettuoso un tempo.
Ha ridotto in brani tappezzeria e tende, mi prepara agguati con strategia
sapiente, uncinandomi le caviglie proprio nei momenti un cui mi coglie lo
sfinimento dell’età.
Mi
rianimo, e lo rincorro per casa tirandogli pedate che schiva ad onta del
sovrappeso che lo affligge, ma dopo lacera le foglie del ficus mentre
dormo, mi sfida e mi oltraggia a ogni ora della giornata.
Per
questo e per altro dovrò assolutamente ammazzarlo anche se
alla fine, ogni volta, me ne manca il coraggio.
Lo
costringo in un angolo e levo in alto il mazzuolo: lui mi guarda, inclina
appena la testa su un lato, spalanca gli occhi grigi e… mi fa le
fusa.
Io
mi sento fiacco, solo, e lo lascio vivere.
Con
le mie sei mogli tutte queste incertezze non le mai ho avute, per la
miseria.
Le
sotterravo nel giardino, poi correvo a festeggiare con Robespierre: erano
bei tempi.